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La Corte Federale Tedesca di Giustizia (BGH) ha rinviato una decisione critica sulla legittimità dei sussidi ai costi di costruzione (BKZ) per i sistemi di accumulo di energia elettrica nell'ambito del modello di tariffazione basato sulle prestazioni. L'Associazione Tedesca per l'Accumulo di Energia (BVES) ha duramente criticato il rinvio, sostenendo che la mancanza di chiarezza danneggia tutte le parti interessate e compromette la stabilità del sistema energetico. Secondo la BVES, ulteriori rinvii sono ingiustificati e dannosi per l'urgente espansione delle tecnologie di flessibilità nel settore energetico.
Al centro della controversia legale c'è la questione se i sistemi di accumulo debbano essere classificati come consumatori di energia elettrica. Secondo le attuali normative tedesche, i consumatori sostengono i costi di ampliamento della rete, una categoria che l'Agenzia Federale per le Reti (BNetzA) insiste nel ricomprendere anche l'accumulo di energia.
Urban Windelen, Amministratore Delegato di BVES, sottolinea che le attuali leggi sull'energia (EnWG) definiscono già i sistemi di accumulo come strumenti per modificare l'uso dell'energia. "Le implicazioni legali di questa definizione devono essere finalmente applicate", afferma. "La regolamentazione della rete deve evolversi per riflettere il ruolo moderno dell'accumulo nel sistema energetico. Ulteriori ritardi sono inaccettabili per il settore."
Nel dicembre 2023, la Corte d'Appello di Düsseldorf (OLG) si è pronunciata a favore di un gestore di sistemi di stoccaggio che contestava un BKZ calcolato secondo i modelli di prezzo tradizionali. La decisione ha fornito a BNetzA un quadro ben ponderato per rivalutare le strutture di sussidio. Invece di cogliere questa opportunità, BNetzA si è opposta alla sentenza e ha pubblicato un documento programmatico contraddittorio, alimentando mesi di incertezza, investimenti bloccati e controversie sulla progettazione dei sussidi per lo stoccaggio.
Windelen sottolinea l'impatto più ampio: "Questa incertezza non solo ostacola i progetti di accumulo e gli investimenti privati, ma complica anche il lavoro dei gestori di rete. La pianificazione si trascina, i costi aumentano e le soluzioni essenziali per la flessibilità vengono trascurate, nonostante le promesse politiche di accelerare l'implementazione dell'accumulo e ridurre gli ostacoli burocratici."
Il BVES esorta BNetzA e i legislatori a collaborare con gli operatori del settore per definire soluzioni giuridicamente valide e pratiche, senza attendere una sentenza definitiva. Rinviare il caso al tribunale di Düsseldorf potrebbe prolungare la situazione di stallo per mesi o addirittura anni. "Non possiamo permetterci questo ritardo se intendiamo seriamente costruire un futuro energetico resiliente", conclude Windelen.
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